venerdì 3 agosto 2007

Documento e proposte del Comitato Spazio Pubblico

A distanza di pochi metri, esistono a Scampia due esempi di come lo spazio pubblico non dovrebbe essere realizzato: la Villa Comunale e la Piazza dei Grandi Eventi.


Nel 1994 veniva inaugurata la Villa, definita da alcuni, “uno stupendo spazio vuoto”, nel 2006 viene inaugurata la Piazza dei Grandi Eventi, “un enorme spazio vuoto e per giunta nemmeno bello”! Per tutti questi anni la stessa logica, lo stesso criterio, all’insegna del “vuoto” e del “mega”, come del resto si può riscontrare in gran parte del quartiere: progetti calati dall’alto, basati sulle conoscenze e i cattivi gusti standardizzati della società industriale. La storia di questi anni dimostra come i numerosi tentativi di partecipazione dal basso, nati da comitati spontanei e dall’associazionismo indipendente, siano stati scarsamente considerati se non proprio ignorati: come non ricordare la lunga lotta del “comitato vele”, l’annosa querelle di “piazziamoci”, il pacchetto di proposte offerte per dare vitalità al parco, il percorso per la creazione di un “comitato di gestione” del campo sportivo, la questione dell’Arci-Scampia, la raccolta di firme per arredare la stazione della Metropolitana di Piscinola con “un percorso che ricordi e documenti l’arte sociale di Felice Pignataro...

Ancora oggi, l’interno della Villa Comunale è farcito di divieti e incompletezze, quasi per nulla frequentato dalla gente del quartiere. Anche l’ingresso, una sorta di barriera fisica e psicologica, sembra coerente con un unico disegno teso a tener lontana la gente. Non così i bordi esterni della villa, il cosiddetto “avamparco”, molto frequentato in tutte le ore del giorno, luogo ideale per chi proviene da ogni parte della città in cerca di un posto tranquillo per iniettarsi eroina nelle vene. Questa funzione urbana (luogo per bucarsi) consolidatasi dopo la chiusura dei sottopassi, si sta espandendo anche alla Piazza dei Grandi Eventi (denominazione che speriamo presto venga presto cambiata). Questa folle creazione, in rapido degrado, finora servita soprattutto a sperperare denaro pubblico, è assolata, dispersiva e priva di ogni architettura che ne faciliti l’uso da parte degli abitanti del quartiere.

Le istituzioni e le professioni (architetti, urbanisti e sociologi) incaricate di progettare, realizzare e gestire gli spazi pubblici, sono i primi responsabili delle atrocità di oggi. Eppure chi comanda non sarebbe mai riuscito a realizzare tutto questo senza una visione di città condivisa con le altre parti sociali. A partire dai singoli napoletani, disposti a impegnarsi fino all’ultimo capello perché la propria casa, il proprio spazio privato, sia il più bello e curato possibile, occupandosi invece sempre meno dello spazio fuori alle proprie mura, lo spazio di tutti che finisce per essere di nessuno. La delega totale alle istituzioni nella loro gestione è un’altra causa dello sfascio metropolitano attuale. Del resto in un quartiere che sembra fatto apposta per questo, gli abitanti di Scampia hanno imparato cosa vuol dire vivere chiusi dentro (dentro casa, dentro chiesa, dentro scuola, dentro al parco…) e si è radicata, come è già stato detto altrove, una vera e propria “cultura del recinto”.

Lasciato alla mercè della buona o cattiva volontà di altri, lo spazio pubblico nel resto della città ha finito per rimanere inghiottito dagli interessi economici e dai loro surrogati. Spazio pubblico occupato da danaro e potere è l’aria satura di smog che respiriamo; è il suono violento dei claxon e dei motori che imperversano per le strade; sono le mura occupate da manifesti e insegne pubblicitarie; sono le vie occupate da tavolini, motorini, macchine….Terreno di conquista per clan e potentati di ogni sorta, lo spazio pubblico ha finito così per non esistere quasi più.

Pensiamo perciò che sia arrivato il momento di riprendersi gli spazi pubblici urbani, anche a Scampia, dando uno strappo deciso a visioni e modalità usate finora. Con i cittadini e le associazioni che danno oggi vita al Comitato spazio pubblico urbano di Scampia, intendiamo riappropriarci dei luoghi non privati. Al posto di progetti calati dall’alto proponiamo di realizzare percorsi condivisi con i cittadini; alle megaopere dispendiose preferiamo piccole sperimentazioni fatte in economia e con materiali naturali o frutto di riciclaggio; alla standardizzazione industriale vogliamo sostituire la creatività locale; piccoli eventi quotidiani al posto di Grandi Eventi sporadici.

In una concezione nuova di città, dove istituzioni e professioni si mettano davvero al servizio di visioni, esigenze e percorsi di crescita di cittadini non più deleganti, all’interno di una politica che avvicini il cittadino al bene pubblico, che non vanifichi il “sapere “ della gente (patrimonio non adeguatamente valorizzato), come Comitato avanzeremo proposte e svolgeremo azioni per un mutamento radicale della funzione urbana finora svolta dalla Villa Comunale di Scampia e dalla Piazza dei Grandi Eventi.

Invitiamo perciò Istituzioni, Associazioni e singoli cittadini che condividono la necessità di questo cambiamento, ad uscire dal chiuso dei propri palazzi, sottoscrivendo questo documento e partecipando alla “tre giorni” che si terrà dal 21 al 23 settembre nella Piazza dei Grandi Eventi. In particolare il Comitato Spazo Pubblico invita a partecipare all’assemblea cittadina che si terrà il giorno 22 alle ore 17,30, nel tentativo di cercare soluzioni ed avanzare proposte condivise sugli spazi pubblici urbani a partire dalla Villa Comunale e dalla Piazza dei Grandi Eventi.

Proposte del Comitato

Sollecitando Municipalità, Comune, Provincia, Regione e singoli cittadini ad assumere le proprie responsabilità nella gestione degli spazi pubblici urbani, avanziamo queste proposte rispetto alla Piazza dei Grandi Eventi e alla Villa Comunale di Scampia. Proposte del comitato:

  • costituire un organismo permanente, composto da rappresentanti delle istituzioni , delle associazioni e cittadini con l’obiettivo della gestione condivisa dei due spazi
  • predisporre un calendario annuale di iniziative promosse dalle istituzioni, dalle singole associazioni, da gruppi di cittadini con l’intento di animare questi spazi e mantenere viva l’attenzione su questa porzione di territorio;
  • effettuare la pulizia e la manutenzione costante e accurata degli spazi interni ed esterni della Villa e della Piazza;
  • realizzare percorsi ombreggiati nella villa e nella piazza, piantando alberi idonei e costruendo pergolati;
  • allestire strutture mobili (tendoni, prefabbricati in legno etc..) idonei ad ospitare laboratori di quartiere e riattivare le pedane in modo da ospitare gruppi giovanili che vogliano offrire momenti musicali;
  • promuovere l’utilizzo degli spazi coperti da pergolati e l’area della collinetta da parte degli anziani (e non) per momenti di lettura individuale o per la realizzazione di attività di gruppo;
  • realizzare nel parco un’area-giochi autocostruita con materiali di riciclo;
  • prevedere iniziative di sperimentazione didattica, nella visione della città come aula diffusa, (visite guidate, adozione di alberi ed aree particolari, orti didattici, attività di birdwatching e di osservazione del cielo; etc..);
  • realizzare una pista ciclabile ai bordi della villa, lato vele, e percorsi relativi ad altre attività sportive;
  • acquistare strumentazione tecnica, da parte della Municipalità, funzionali alla realizzazione di momenti musicali, cinematografici e teatrali nei due spazi in oggetto.

Tutto ciò deve avere come finalità fondamentale l’educazione e la convinzione da parte della cittadinanza della possibilità di vivere quotidianamente, in piena autonomia e senza la necessità dell’accompagnamento di questa parte del territorio, acquisendolo come spazio pubblico e, quindi, anche proprio. Perciò da utilizzare, tutelare e curare.

Napoli, 24 luglio 2007

Per aderire al comitato ....

occorre sottoscrivere il documento e inviare una mail di adesione a c.spaziopubblico@gmail.com indicando:

La denominazione (del singolo cittadino o dell’ente che sottoscrive), un recapito e l'indirizzo e-mail

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