mercoledì 12 ottobre 2011

Napoli, 11 ottobre 2011

PIAZZA VANVITELLI SEMPRE PIÙ UN SALOTTO “MILITARIZZATO”
E
PIAZZA GIOVANNI PAOLO II DIVENTA IL GABINETTO DELLA CITTÀ?

Il Comitato Spazio Pubblico d
i Scampia denuncia ancora una volta lo stato di abbandono in cui versano strade e piazze del quartiere, nella violazione di normative già esistenti (ad es. l’ art 29 del regolamento di Municipalità) e dei numerosi appelli dei cittadini (tra gli ultimi quelli contenuti nel manifesto “Scampia Felice”).

La disparità di trattamento tra la parte "alta" della città e quella "bassa" è sempre più stridente in questi ultimi mesi.

Piazza Vanvitelli, Vomero, Napoli.

Attenzione a passare in questi giorni in Piazza Vanvitelli e dintorni, quasi certamente verrete fermati e quasi certamente riceverete una multa più o meno salata. Un’agguerrita pattuglia di vigili, molto ben organizzata, ferma e fa verbali con l’efficienza di una catena di montaggio (il servizio è garantito anche solo se un’auto con regolare parchimetro invade di qualche millimetro la striscia blu con le ruote).

Piazza Giovanni Paolo II, Scampia, Napoli.

Capita invece che una carcassa d’auto bruciata, con vetri rotti, ferraglia tagliante e altre pericolosità del genere, rimanga in piazza Giovanni Paolo II anche per diversi giorni (ad oggi, mentre scriviamo, ce n’è una che alberga ancora indisturbata nel bel mezzo della piazza). Del resto in questa piazza, benché pedonale, sfrecciano a tutta velocità decine di motorini e macchine ad ogni ora del giorno. Il lavoro di volontari e attivisti e le aspettative di una sana vivibilità della stragrande maggioranza degli abitanti del quartiere, vengono così vanificate dalla pericolosità di veicoli senza controllo. Fatte salve le pochissime eccezioni dei “grandi eventi” organizzati in questo spazio.

Apprezziamo gli sforzi che la nuova amministrazione comunale sta portando avanti per liberare la città da smog e motori, sforzo che condividiamo (quando non solo di facciata e finalizzato a “fare cassa”) e a cui daremo ogni nostro contributo.

Allo stesso tempo però, pur non ritenendo che l’uso responsabile dello spazio pubblico possa essere questione da lasciare nelle mani delle sole forze dell’ordine (ma semmai in quelle della cultura, del lavoro, dell’urbanistica e del sociale), condividiamo ancora meno la visione di città dove ci sono zone per i cittadini per bene e altre in cui sfogare ogni istinto più o meno indisturbatamente.